Blog
Si parla sempre più spesso di apprendimento continuo e della sua importanza, in quanto fonte di innovazione. Ma quante volte noi leader ci diamo questa possibilità? Quante volte cogliamo questa opportunità? Quante volte riteniamo realmente di aver ancora bisogno di apprendere cose nuove?
Ma se senza apprendimento, non c’è innovazione, come possiamo pretendere di guidare con successo aziende dinamiche capaci di rispondere a situazioni inedite?
Perché noi adulti, anche quando sappiamo poco o nulla di un argomento, evitiamo di chiedere, evitiamo di cogliere l’opportunità di imparare, di crescere, di migliorare, assumendo un atteggiamento passivo?
Perché abbiamo perso questa attitudine -tipica dei bambini, che continuano a chiedere, a essere curiosi, ad apprendere, a voler capire- e a quale prezzo?
E' giunta l'ora di suonare la campanella, è tempo di tornare in ufficio, è tempo di tornare alla normalità anzi... a una nuova normalità!
Come affrontarla al meglio?
Quante volte compiamo gesti di cui non ci rendiamo nemmeno conto? Al nostro cervello piace molto questo “pilota automatico” che attiviamo quotidianamente perché di natura è una macchina che punta al risparmio energetico.
Di fronte a queste premesse come alimentare i noi e negli altri la proattività?
L’engagement e il senso di appartenenza al gruppo, e all’azienda in generale, sono elementi cruciali per mantenere alta la motivazione e raggiungere performance elevate. Sì, perché è proprio quando ci sentiamo coinvolti che tiriamo fuori il meglio di noi.
Ma come mantenere, creare, ricreare coinvolgimento nelle persone?
Avere il mindset giusto in questo mondo che cambia rapidamente e che è – come abbiamo visto con l’emergenza sanitaria – per definizione incerto e imprevedibile, ci permette di gestire al meglio le situazioni contingenti e di influenzare positivamente il futuro.
In tutto ciò che ruolo gioca la pro attività?
Cos’hanno in comune i grandi leader come Mandela, Gandhi, etc.? Probabilmente una leadership che ispira, un forte credo e un grande coraggio… di andare oltre l’idea di perfezione, accettando la propria e l’altrui vulnerabilità.
Ma quando proattività è sinonimo di errori, fallimento, giudizio e rifiuto, come fare ad accoglierla?
Dopo il remote working totale durante il lockdown, il rientro in azienda è la seconda grande sfida di HR e Manager. Ma quello che, solo in apparenza, sembra un ritorno alla normalità, è tutt’altro… sì, perché se il “contenitore” (l’ufficio) è -probabilmente- lo stesso, il “contenuto” (le persone) no.
Come gestire quindi al meglio questa nuova fase?
Ciò che otteniamo, nel lavoro e nella vita in generale, non è semplicemente frutto delle nostre abilità… e anche ciò che non raggiungiamo non è sempre causato dalle circostanze esterne.
Ma allora qual è il fattore che determina i nostri successi (e insuccessi)?