L’ONBOARDING: Come avere neoassunti produttivi in breve tempo?
“Facciamo un gioco… sei a capo di un’azienda e finalmente hai trovato i due candidati ideali che tanto cercavi! Non vedi l’ora che inizino e finalmente arriva il loro primo giorno di lavoro… dopo una settimana, però, uno di loro già abbandona; mentre, l’altro, a distanza di sei mesi, non riesce ancora ad ingranare!”
Cosa è andato storto?
Spesso accade che i neoassunti, una volta saliti a bordo, vengano lasciati in balia di loro stessi… attenzione! Questo li renderà meno produttivi, meno partecipi agli obiettivi aziendali e anche meno consapevoli del loro ruolo.
Sapevi che…
Studi evidenziano come a causa di un inserimento non corretto:
- 1 su 25 nuovi assunti abbandona il lavoro dopo una settimana
- Coloro che non abbandonano, impiegano circa 28 settimane (ovvero 6 mesi e mezzo) per diventare efficaci e allinearsi ai ritmi degli altri
Cosa significa questo?
- La perdita di un dipendente, nel primo anno, può costare all’azienda fino a tre volte lo stipendio della persona (Leggi anche: 10 Statistics on Corporate Training and What They Mean for Your Company’s Future)
- L’azienda, nell’attesa che i neoassunti diventino produttivi, deve sostenere un costo di circa 25.000 euro (Leggi anche: Replacing an employee costs £30,000)
Cosa fare quindi?
Per evitare di far scappare i neoassunti e far sì che inizino a “carburare” quanto prima, è fondamentale strutturare un percorso di Onboarding Training!
Che cos’è?
L’Onboarding Training altro non è che una formazione in entrata (o formazione post inserimento), ovvero un modo di “accompagnare” il neoassunto in quello che per lui potrebbe trasformarsi in un labirinto. Un training finalizzato a trasmettere al neoassunto la cultura e i valori dell’azienda, insieme a tutta una serie di informazioni pratiche e burocratiche.
Perché complicargli la vita, come è successo al nostro Mario -nella pillola di ASAP di Martedì scorso “Il primo giorno di lavoro”- quando possiamo aiutarlo a familiarizzare e a integrarsi con l’ambiente e i colleghi in tempi rapidi e in modo indolore?
Come farlo?
Un buon “pacchetto di benvenuto” deve avere tutta una serie di caratteristiche:
- Deve contenere le informazioni legate agli aspetti organizzativi (orari di lavoro, permessi e ferie, etc.) e alle varie policy (dress code, uso del telefono, etc.), nonché quelle relative alla mission, agli obiettivi e ai valori dell’azienda, fondamentale per dare una visione globale anche dei piani per il futuro e per coinvolgere i neoassunti, rendendoli consapevoli delle strategie e degli obiettivi aziendali… tutte queste informazioni possono anche essere raccolte in un testo di riferimento (o cartellina cartacea o elettronica) ad uso aziendale da dare ai dipendenti
- Deve essere semplice dal punto di vista comunicativo. Evitiamo quindi espressioni troppo tecniche o presentazioni interminabili con PowerPoint… ben vengano invece contenuti visivi e storytelling che aiutano a trasmettere più efficacemente i valori dell’azienda!
- Deve essere interattivo e coinvolgente, invogliando alla discussione (potrebbe essere efficace prevedere anche una fase di gamification)
- Deve prevedere anche dei momenti di incontro, per conoscere gli altri colleghi
- Deve essere adattato in base ai casi specifici
Infine, è bene individuare, all’interno dell’azienda, una figura di riferimento, una sorta di mentore che illustrerà al neoassunto tutte le sfaccettature del lavoro e chiarirà ogni dubbio/aspettativa.
Per quanto tempo?
Dipende! Se fino a qualche tempo fa non si dedicavano più di 3 giorni di lavoro all’avviamento professionale, oggi invece un buon Onboarding Training può durare anche fino a 3-6 mesi. È quindi opportuno fissare delle scadenze, organizzando nel dettaglio ogni azione senza però avere fretta… un onboarding aziendale di successo ha bisogno del tempo giusto affinché sia un vero e proprio “avviamento graduale”. Infine, al termine di tale periodo, è opportuno misurare i risultati e chiedere un feedback in merito, così da verificarne l’efficacia e migliorare le strategie future di inserimento!
Per concludere…
Dare senso al proprio ruolo e sentirsi fin da subito parte di un qualcosa di più grande ha un impatto positivo sull’umore di chiunque, figuriamoci di un neoassunto! E si sa… quando si è in uno stato mentale positivo, si lavora meglio! Retention, efficacia, produttività, profitti… sono “solo” alcuni dei benefici di un buon onboarding aziendale!
E tu? Come gestisci il processo di Onboarding Training all'interno della tua azienda? E per i Mentor, hai un Training Program ad hoc affinché sappiano gestire feedback e motivazione del/i neoassunto/i?
Se vuoi, attraverso la nostra MANAGEMENT TRAINING BOX possiamo supportarti!