Chi non vorrebbe fare a meno dei conflitti? Conflitti tra colleghi, conflitti con il capo, conflitti in famiglia, etc. Ma è realmente possibile evitarli?

No, ma visti i benefici che generano, meglio imparare a gestirli!

Se è vero che siamo esseri relazionali, se è vero che ogni relazione è frutto della capacità di accettare e di gestire ciò che è diverso da noi, se è vero che ogni accettazione e adattamento non è semplice, allora dobbiamo passare -quasi inevitabilmente- anche da potenziali conflitti.

Attenzione però il conflitto non è qualcosa di patologico, ma di fisiologico. Non è un fallimento della relazione e/o un nostro fallimento personale, ma un evento naturale e potenzialmente produttivo che porta con sé notevoli vantaggi. 

Quali?

  • Stimola la nostra creatività individuale e di gruppo (per uscire dalla situazione di stallo generata dal conflitto, siamo “costretti” a generare soluzioni nuove)
  • Ci permette di migliorare le nostre abilità intellettive ed emotive (il metterci nei panni altrui ci permette di considerare una nuova prospettiva e di comprendere qualcosa di nuovo)
  • Migliora e consolida le nostre relazioni (“quante ne abbiamo passate insieme”)

Beh, ma allora meglio imparare a gestirlo, anziché cercare di sopprimerlo!

Come facciamo, quindi, in qualità di HR e Manager, a gestire efficacemente eventuali conflitti all’interno del team?

  1. Facendo attenzione al tipo comunicazione (anche e soprattutto scritta nel caso di team remoti): la comunicazione tra i tuoi collaboratori è più un dialogo volto a trovare una soluzione o una battaglia volta ad abbattere il nemico?
  1. Facendo scendere la carica emotiva: quando un conflitto è “caldo” non è sempre opportuno gestirlo nell’immediato. Valuta quindi attentamente il timing, il rischio è che siano solo le emozioni a parlare! (Leggi anche: Si possono gestire le emozioni per aumentare le performance?
  1. Trovando il vantaggio comune per tutte le parti coinvolte:  capita, a volte, che il collaboratore abbia la percezione che gli obiettivi altrui o quelli di gruppo ostacolino il raggiungimento dei propri. Durante gli incontri individuali e di gruppo riportiamo sempre il focus sugli obiettivi aziendali e su come ciascuno, con i propri, concorre al raggiungimento dell’obiettivo comune... questo li motiverà ancor di più! (Leggi anche: Qual è il nesso tra motivazione e perfromance aziendale?)
  1. Creando il luogo (fisico o virtuale) giusto per confrontarsi: oltre agli incontri/video-call individuali, può essere necessario organizzarne altri, di gruppo, per condividere gli ostacoli e fare un brainstorming volto a trovare soluzioni comuni e condivise... questo li farà sentire ancor più coinvolti! (Leggi anche: Poca motivazione? Scarso enagament? Tips4Tops
  1. Utilizzando i giusti canali: risolvere conflitti attraverso l’uso di mail o messaggistica istantanea può solo che peggiorarli, venendo meno gran parte delle componenti essenziali del linguaggio. Vero anche che se il team da gestire lavora da remoto, diventa difficile non avvalersi della tecnologia. Cosa fare? Optiamo sempre per delle videocall dove ci vengono in supporto oltre a verbale e paraverbale anche parte del linguaggio del corpo (mimica facciale, gesticolazione delle mani e parte della postura)

 

Per concludere…

Solo quando saremo in grado di giungere ad una soluzione del conflitto che porta a una situazione di equilibrio (win-win solution), potremo ritenere di averlo realmente risolto. In caso contrario, avremo “solo” posto le radici per un nuovo futuro conflitto. 

Il protrarsi di una situazione come quella attuale, incerta e complessa, ci espone ancor di più a potenziali conflitti interni e oggi più che mai dobbiamo saperli gestire se vogliamo continuare a crescere, anche nelle difficoltà!

 

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