Cassazione 2025: aziende responsabili anche senza mobbing
Nel 2025 la Cassazione ha chiarito che anche un ambiente semplicemente stressante può bastare per far scattare la responsabilità dell’azienda.
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Nel 2025 la Corte di Cassazione ha modificato in modo sostanziale l’approccio giurisprudenziale al tema dello stress lavoro-correlato.
Due sentenze (gennaio e aprile 2025) hanno stabilito che un’azienda può essere ritenuta responsabile anche in assenza di mobbing o comportamenti vessatori.
Per far scattare la responsabilità ai sensi dell’art. 2087 del Codice Civile, basta un ambiente di lavoro stressogeno, caratterizzato da:
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carichi di lavoro eccessivi
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disorganizzazione interna
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relazioni conflittuali non gestite
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pressioni continue
Cosa cambia per le aziende nel 2025?
Fino ad oggi molte aziende si limitavano a compilare la valutazione obbligatoria dello stress lavoro-correlato, come previsto dal D.Lgs 81/08.
Un documento, una checklist, e via, ma le nuove sentenze della Cassazione cambiano le carte in tavola: non basta più “fare la valutazione”, è necessario dimostrare di aver agito concretamente.
“Ai fini della responsabilità del datore di lavoro ex art. 2087 c.c., è sufficiente dimostrare che l’ambiente lavorativo era oggettivamente idoneo a generare stress, e che l’azienda non ha adottato misure organizzative o correttive adeguate.” (Ordinanza n. 10730 – 23 aprile 2025)
Straining: anche un solo episodio può costarti caro
Un’altra novità rilevante: anche episodi isolati – se trascurati – possono generare responsabilità. È il cosiddetto straining. Ovvero: non serve un intento persecutorio per parlare di rischio. Basta l’impatto.
Stress lavoro-correlato: cosa rischia l’azienda?
- Contenziosi con risarcimenti e spese legali
- Danni reputazionali, interni ed esterni
- Calo dell’engagement, perdita di fiducia e produttività
- Turnover elevato, blocchi organizzativi
- Sanzioni in caso di ispezione
Come capire se sei davvero a norma?
Fatti queste domande:
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Hai una valutazione aggiornata dello stress lavoro-correlato?
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Hai attuato azioni concrete e documentabili sui fattori di rischio?
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Hai formato i manager sulla prevenzione dello stress organizzativo?
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Hai strumenti che ti aiutano a monitorare, intervenire e tutelarti in caso di contenzioso?
Se anche solo una risposta è “no”, sei esposto.
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