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Spesso crediamo che per fare public speaking basti avere una buona parlantina e un buon piglio e che, per farlo da remoto, sia sufficiente imparare a usare la piattaforma video e gli strumenti che essa mette a disposizione…
Ma attenzione, ci sono delle cose da tenere bene a mente!
Per poter essere degli ottimi problem solver –indubbiamente una delle prerogative del management di oggi– dobbiamo in primo luogo chiederci quali problemi vogliamo o dobbiamo risolvere.
Non ce lo chiediamo? Iniziamo a farlo!
Quante volte compiamo gesti di cui non ci rendiamo nemmeno conto? Al nostro cervello piace molto questo “pilota automatico” che attiviamo quotidianamente perché di natura è una macchina che punta al risparmio energetico.
Di fronte a queste premesse come alimentare i noi e negli altri la proattività?
Quando si parla di relazione di valore con i clienti, come fare per crearle e mantenerle, da remoto?
Creare una relazione di vicinanza e fiducia con il nostro cliente, soprattutto quando non lo si conosce di persona, non è cosa facile. Per fargli vivere una Customer Experience positiva e di successo, dobbiamo tenere presenti alcuni punti fondamentali che ci rendono interlocutori affidabili e ci differenziano dai competitor.
Abbiamo visto come negli ultimi anni il contesto di mercato sia diventato sempre più dinamico e complesso e le aziende, per farvi fronte, abbiano puntato tutto sulla digital trasformation, di cui il covid è stato indubbiamente il più potente booster...
Se catapultassimo quindi un top manager degli anni '50 al vertice di un’azienda di oggi cosa succederebbe? Le sue competenze sarebbero adeguate alla post knowledge era?
Cos’hanno in comune i grandi leader come Mandela, Gandhi, etc.? Probabilmente una leadership che ispira, un forte credo e un grande coraggio… di andare oltre l’idea di perfezione, accettando la propria e l’altrui vulnerabilità.
Ma quando proattività è sinonimo di errori, fallimento, giudizio e rifiuto, come fare ad accoglierla?
Gestire le performance dei collaboratori è una delle maggiori sfide dei manager, sia per i collaboratori in presenza che per quelli da remoto… soprattutto se si tratta di performance negative.
Come fare quindi per gestirle? Come dare feedback ai collaboratori se non abbiamo modo di “vedere” come stanno performando?
Si parla sempre più spesso di apprendimento continuo e della sua importanza, in quanto fonte di innovazione. Ma quante volte noi leader ci diamo questa possibilità? Quante volte cogliamo questa opportunità? Quante volte riteniamo realmente di aver ancora bisogno di apprendere cose nuove?
Ma se senza apprendimento, non c’è innovazione, come possiamo pretendere di guidare con successo aziende dinamiche capaci di rispondere a situazioni inedite?
Perché noi adulti, anche quando sappiamo poco o nulla di un argomento, evitiamo di chiedere, evitiamo di cogliere l’opportunità di imparare, di crescere, di migliorare, assumendo un atteggiamento passivo?
Perché abbiamo perso questa attitudine -tipica dei bambini, che continuano a chiedere, a essere curiosi, ad apprendere, a voler capire- e a quale prezzo?








